MVNO e operatori di rete: gli impegni dell’AGCOM sulla replicabilità delle offerte

Relazione annuale 2014 AGCOMIn attesa dell’uscita dei nuovi dati trimestrali sulle Tlc, oggi l’AGCOM (Autorità per le Garanzia nelle Comunicazioni) ha presentato la sua relazione annuale, di cui abbiamo ampiamente già parlato (qui il link all’articolo), pubblicando tutti i dati riguardanti gli operatori mobili e in particolare i MVNO.

Nella relazione, finalmente l’AGCOM mette nero su bianco un impegno preciso e speriamo sia tale!):

“Incentivare il ruolo degli operatori mobili virtuali (MVNO), definendo regole e linee guida sui rapporti tra gli operatori virtuali e gli operatori di rete mobile, anche in termini di raggiungibilità delle numerazioni e di modelli economici che assicurino la replicabilità delle offerte“.

In pratica, per la prima volta viene toccato un tema molto caro agli operatori mobili virtuali: la replicabilità delle offerte. Come è noto, e come abbiamo più volte ribadito, al momento il mercato dei “virtuali” non è regolamentato, ma le offerte (più o meno allettanti) di ogni singolo MVNO, dipende sostanzialmente dagli accordi che vengono stipulati (puri accordi commerciali) con l’operatore di rete. La problematica principale è che gli operatori di rete, non essendo obbligati a farlo, non offrono ai “virtuali” la possibilità di acquistare traffico voce, SMS e dati al costo.

Questo porta i MVNO ad offrire alla propria clientela delle tariffe certamente concorrenziali rispetto all’operatore di rete (almeno nella maggior parte dei casi), ma a discapito dei guadagni. Margini di guadagno, spesso talmente ridotti, che non permettono poi una pianificazione degli investimenti (anche pubblicitari) nel futuro. Dunque l’AGCOM dovrebbe seriamente prendere in considerazione degli interventi decisivi in questo ambito, anche nell’ottica di una possibile riduzione degli operatori di rete da 4 a tre (come più volte vociferato e soprattutto in base anche alla tendenza di riduzione del numero di operatori che si sta verificando in alcuni Paesi europei) con gli operatori mobili virtuali come unica opportunità per mantenere un mercato delle tariffe concorrenziale.  

Ecco alcuni degli interventi che non possono più attendere:

  • Tariffe al costo. Permettere finalmente ai “virtuali” di fare vera concorrenza e accedere alle tariffe “al costo” negli accordi con il proprio operatore di rete o, in alternativa, vincolare gli operatori di rete a non rivendere traffico voce, dati e SMS oltre una certa soglia percentuale rispetto al prezzo “al costo” (ovvero quanto effettivamente costa ad un operatore di rete una chiamata, un SMS o il traffico dati generato).
  • Accesso completo alla rete 3G e LTE. Ad oggi il traffico dati generato dai MVNO sfrutta la rete HSDPA degli operatori di rete, con una velocità massima teorica che può raggiungere i 14.4 Mbps in download (in alcuni casi limitata a 7.2 Mbps). In pratica i clienti degli operatori mobili virtuali, anche se in possesso di uno smartphone di ultima generazione, non hanno accesso né alla rete LTE né all’HSDPA+, uno standard ormai per tutti gli operatori di rete italiani, con navigazione teorica fino a 42 Mbps in download. Il tutto, mentre in molti paesi europei la rete LTE è stata già aperta anche agli operatori mobili virtuali e, in alcuni casi le offerte sono anche molto vantaggiose (come la promo Virgin Mobile scaduta il 15 luglio, che prevedeva per 19.99 euro/mese, ben 7 GB di traffico dati su rete LTE – 3 GB per le attivazioni successive a questa data – chiamate e SMS illimitati! ).
  • Un Authority che sia tale: imparziale e soprattutto capace di intervenire in maniera efficace e in tempi brevi nei casi in cui è richiesto, nella speranza che non si verifichino più casi come quello dell’operatore Bip Mobile, con utenti abbandonati al loro destino per troppo tempo, prima di un intervento più o meno risolutivo (ovvero la possibilità di cambiare operatore).

Non ci resta che sperare che quanto riportato nella relazione annuale dell’AGCOM possa tramutarsi in tempi brevi in realtà. In fondo, si tratta di consentire una maggiore e soprattutto migliore liberalizzazione del mercato della telefonia mobile, consentendo agli operatori mobili virtuali di fare vera concorrenza senza rinunciare alla qualità dei servizi offerti. Di esempi all’estero ce ne sono, e molti: operatori come Virgin Mobile, Tesco Mobile o anche Simyo, hanno dimostrato che essere cliente di un MVNO non significa rinunciare alla qualità, ai servizi o alle alte prestazioni della rete (compresa la disponibilità del 4G).

[ + ] Per approfondimenti sul 4G e le offerte degli operatori mobili virtuali nei principali paesi europei, seguire questi link: Speciale 4G e MVNO in GermaniaSpeciale 4G e MVNO in FranciaSpeciale 4G e MVNO in SpagnaSpeciale 4G e MVNO in UK


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