AGCOM: al 30 giugno 2019 MVNO in crescita, senza i dati di ho. e Kena (che rallentano). PosteMobile tallonata da iliad
Crescono a 104,3 milioni le SIM complessive attive in Italia al 30 giugno 2019, secondo quanto riferisce l’AGCOM nel suo report trimestrale sulle telecomunicazioni pubblicato oggi.
Le SIM M2M (Machine to Machine) arrivano a 22,8 milioni mentre le SIM “Human” (ovvero escluse le M2M, ma incluse le SIM che effettuano traffico «solo voce» o «voce e dati», incluse le SIM solo dati con interazione umana come ad es: chiavette per PC, SIM per tablet) in calo a 81,5 milioni (erano 82,2 milioni nel trimestre precedente).
Con riferimento alle SIM complessive, TIM è ancora primo operatore per quota di mercato (30,4%), seguito da Vodafone (29%) e Wind Tre (28.9%), tutti però in calo. iliad continua invece a crescere e si porta al 3.7%.
Nel segmento SIM “Human”, Wind Tre rimane il principale operatore mobile italiano con il 31,5% (in calo rispetto al trimestre precedente), contro il 27,8% di TIM e il 25,3% di Vodafone (anche qui, tutti in calo). iliad, in questo caso, sale al 4,7% di quota di mercato.
Linee operatori mobili virtuali
Gli operatori mobili virtuali (MVNO) al 30 giugno 2019 hanno ottenuto una leggera crescita all’8,4% di quota di mercato per numero SIM complessive (erano all’8,3% a fine marzo 2019), così come nel totale SIM Human il dato è in crescita al 10,7% (10,4% nel trimestre precedente).
iliad continua il suo avvicinamento alla quota di mercato di PosteMobile (3,7% vs 4% nel numero di SIM complessive e 4,7% vs 5,1% nel numero SIM Human).
Ricordiamo ancora una volta che nel conteggio totale delle SIM relative ai MVNO non sono inclusi Kena Mobile e ho. Mobile, i cui dati vengono accorpati con quelli dei rispettivi gestori che ne detengono il controllo (ovvero TIM e Vodafone).
AGCOM ha comunque comunicato che i due operatori mobili virtuali hanno raggiunto nel complesso oltre 2,3 milioni di clienti (erano 2,2 milioni nel trimestre precedente).
Anche se non forniti singolarmente, è facile avere una stima abbastanza realistica del numero di clienti attestati per questi due operatori mobili virtuali (intrecciando i dati AGCOM con quelli delle trimestrali Vodafone e TIM): 1,2 milioni per ho. (dato Vodafone) e circa 1.150.000 per Kena Mobile (dato TIM).
Continuiamo a trovare insensata la scelta dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni non solo di non inserire nel totale SIM dei MVNO i dati dei due operatori mobili virtuali di TIM e Vodafone (fornendo così un dato impreciso), ma anche di non rendere più disponibili per il secondo trimestre consecutivo tutte le informazioni sui singoli MVNO (quelli più performanti), rendendo quindi impossibile conoscerne l’andamento trimestrale.
Una mancanza grave da parte di AGCOM, che si dimostra sempre meno trasparente. Ma soprattutto, la scelta di non integrare i dati di Kena e ho. come MVNO (lo sono a tutti gli effetti, con tanto di relativa licenza) è una scelta indipendente dell’Autorità (con quale motivazione?) o è l’ennesima concessione alle richieste dei gestori?
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AGCOM sempre più scandalosa! Che credibilità può avere una authority che invece di stare dalla parte dei consumatori è sempre piegata al volere degli operatori telefonici? Per me tanto vale chiuderla, visti i risultati. Poi questa cosa di mettere Kena e ho. nel conteggio totale dei clienti TIM/Vodafone invece che dove dovrebbero essere (ovvero tra i MVNO) gli toglie pure quel briciolo di credibilità che aveva.
E’ corretta da decisione dell’AGCOM.
Un conto sono i veri MVNO come Fastweb, Poste, Coop e tutti gli altri che devono contrattare traffico e costi con gli operatori di rete (MNO); un altro conto sono Kena e ho., che avranno una licenza propria ma di fatto sono i secondi marchi, nati in ottica anti Iliad, di TIM e Vodafone.
Concordo sul fatto che AGCOM doveva continuare nel mantenere pubblici, ed anche ad ampliare, i dati sui singoli MVNO.
Corretta? Sei serio?
MVNO sono tutte quelle realtà che hanno una licenza per operare come operatori mobili virtuali, da PosteMobile a Kena e ho., ecc., tutti. Il fatto che poi la proprietà è di Vodafone o TIM non significa che quei dati non possono essere pubblicati (segno evidente che TIM e Vodafone hanno chiesto che non vengano pubblicati, visto che l’AGCOM invece che essere una autorità indipendente mi sembra fin troppo “disponibile” con i gestori). Come MVNO, dovrebbero essere pubblicati tutti i dati, anche di quelli più piccoli. Già prima, rendevano pubblici solo i principali, ora nemmeno quello. Trasparenza portami via. Fosse per me farei chiudere subito AGCOM e lasciare in mano certe responsabilità all’UE, sicuramente ne guadagneremmo in indipendenza.
Corretta è la decisione di considerare Kena e ho. quello che sono nei fatti: secondi marchi di TIM e Vodafone.
Per la pubblicazione dei dati sono d’accordo con te.
Il fatto che sono dei secondi marchi non cambia nulla: sono due operatori mobili virtuali (con tanto di licenza come MVNO come tutti gli altri) e come tali se AGCOM analizza le quote di mercato di MNO e MVNO, vanno inseriti nel secondo gruppo. C’è poco da discutere. I dati comulativi semmai poi li comunicherà, come fa, TIM o Vodafone, ma una autorità indipendente e serie (non che si inginocchia ai big delle tlc) deve dare informazioni esatte. La quota dei MVNO in Italia è totalmente sballata, perché non tiene conto degli oltre 2 milioni di clienti di Kena e ho.
Cambia tutto. Hai visto le offerte sui loro siti?
Chi credi che decida la politica commerciale di Kena? Naturalmente TIM, in base all’andamento di Iliad.
E la politica commerciale di ho.?
Naturalmente Vodafone, sempre in base all’andamento di Iliad.
C’è poco da discutere Kena e ho. non sono dei veri MVNO, ma dei secondi marchi di MNO, non vanno inseriti con i veri MVNO che devono contrattare traffico e costi con gli MNO.
Luca stai cambiando le carte in tavola, non confondere un problema di concorrenza (su cui hai ragionissima, perché sicuramente Kena e ho. sono molto più avvantaggiate degli altri virtuali sul fronte delle agevolazioni delle tariffe) con quello che è un dato statistico. AGCOM deve certificare le quote di mercato degli operatori mobili e virtuali, nel secondo caso non può estromettere Kena e ho. che sono due operatori mobili virtuali, che ci piacciano o meno, quello è il dato CERTO (altrimenti non avrebbero una licenza come ESP MVNO e Full MVNO).
Quindi ribadisco ancora una volta, essendo due MVNO (operatori mobili virtuali) come lo sono PosteMobile, Fastweb Mobile, Lycamobile, CoopVoce etc etc, rientrano nelle quote di mercato dei MVNO e AGCOM deve darci il dato completo. Così invece è sfalsato, perché risulteranno più clienti per TIM e Vodafone e meno per il totale quota di mercato dei MVNO.
E CoopVoce? E Fastweb Mobile?
AGCOM ha deciso di non rendere più disponibili questi dati pubblicamente per il secondo trimestre consecutivo (non sappiamo se per loro scelta volontaria o su richiesta di alcuni gestori), quindi i dati disponibili sono solo quelli meno recenti o forniti dai singoli gestori. Qui trovi l’ultimo dato comunicato da Fastweb al 30 giugno 2019: https://www.mvnonews.com/2019/08/15/fastweb-mobile-continua-a-crescere-1-629-000-clienti-al-30-giugno-2019/
Nella nostra sezione dedicata, aggiorniamo (appena disponibili), tutti i dati relativi ai principali MVNO italiani: https://www.mvnonews.com/numero-linee-mvno/
Grazie!
tale comportamento dell’AGCOM andrebbe segnalato all’antitrust poichè potenzialmente lesivo della concorrenza in quanto incide sulla capacità di scelta del consumatore: magari uno vuole sapere se un MVNO ha successo oppure no va sul sito AGCOM e non trova nulla può pensare che non ce l’ha nessuno cioè non sia conveniente e quindi scegliere un gestore tradizionale ovvero “andare sul sicuro”…
Assurdo perché agcom è già una authority che fa multe agli altri. . Che debba essere multata da un altra authority è Ridicolo quanto improbabile … Non lo faranno mia …
Anche gli sceriffi se commettono un illecito vengono sanzionati.