Sempre più in crisi il mercato dei MVNO in Francia (quota al 5%)

Cosa sta succedendo al mercato dei MVNO francesi, da anni in continuo calo tra chiusure e acquisizioni da parte dei principali operatori di rete mobile e dopo un boom nei primi anni 2000, quando in Italia queste realtà erano ancora sconosciute?

In Francia i primi operatori mobili virtuali hanno debuttato negli anni ’90, ma solo dagli anni 2000 hanno guadagnato popolarità grazie ad una continua moltiplicazione delle realtà che si sono lanciate in questo business e ad una importante innovazione per il mercato francese: la possibilità di acquistare una SIM card senza telefono (cosa fino a quel momento non possibile).

Tra i tanti MVNO sul mercato c’è poi chi si è giocato il jolly: non solo dare al cliente la possibilità di scegliere tra diverse offerte tariffarie, ma anche su quale rete appoggiarsi. Nascono così i primi MVNO multi-operatore, in cui il cliente poteva scegliere tra offerte su una rete mobile piuttosto che su un’altra.

Con l’arrivo di Free (Gruppo iliad) come quarto operatore di rete mobile francese, la concorrenza non rimane a guardare e lancia i suoi “second brand”, un po’ come han fatto diversi anni fa TIM con Kena, Vodafone con ho. e WindTre con Very, per contrastare iliad in Italia.

Il mercato comincia così a cambiare, non ci sono più solo tante realtà indipendenti, ma anche operatori mobili virtuali di proprietà dei principali operatori di rete mobile (Orange, SFR e Bouygues) e arrivano le prime acquisizioni (come ad esempio NRJ Mobile, controllata al 100% da Bouygues Telecom).

Oggi il mercato dei MVNO in Francia è in totale agonia, tanto più dallo scorso novembre, dove anche il principale operatore mobile virtuale del paese (La Poste Mobile e i suoi oltre 2,3 milioni di clienti) è stato acquisito da Bouygues Telecom.

Ed è così che da una quota di mercato dell’11,9% del 2020, a fine 2024 i MVNO francesi sono scesi al 5% (7,9% nel solo trimestre precedente, crollo legato proprio alla vendita de La Poste Mobile).

Questi numeri vanno però contestualizzati: per l’Arcep (l’Authority delle telecomunicazioni) la quota di mercato dei virtuali detenuti per oltre il 50% da uno dei quattro principali operatori di rete mobile, vengono conteggiati nel totale di quest’ultimi (per intenderci, come in Italia AGCOM conteggia il numero di utenti di Kena nel totale di TIM o quelli di ho. nel totale di Vodafone).

E proprio dal 2020 e negli anni successivi, si è assistito ad una corsa da parte di alcuni MNO ad acquisire diversi operatori mobili virtuali. In questo periodo, NRJ Mobile, Prixtel, Cdiscount Mobile, Coriolis o Reglo Mobile sono finiti sotto il controllo di SFR e Bouygues Telecom (secondo e terzo operatore di rete mobile per quote di mercato).

Con queste acquisizioni il numero di clienti dei MVNO acquisiti è stato sommato a quello dei grandi operatori che ne hanno preso il controllo, andando a toglierli nel conteggio delle quote di mercato reali degli operatori mobili virtuali.

Con l’acquisizione di La Poste Mobile (2,3 milioni di abbonati) da parte di Bouygues Telecom c’è chi ha persino sostenuto che gli MVNO presto spariranno in Francia. E la preoccupazione è più che fondata.

Oggi sono rimasti pochi operatori mobili virtuali indipendenti, che sopravvivono grazie ad offerte specializzate o puntando su precisi segmenti di mercato, come ad esempio Lycamobile o Lebara, grandi realtà che puntano molto sulle chiamate internazionali.

Il resto sono tutte costole dei principali operatori di rete mobile che non hanno alcun interesse nella guerra dei prezzi e vengono utilizzati esclusivamente per contrastare Free Mobile o altri virtuali che propongono offerte economicamente vantaggiose.